Ogni anno il 24 gennaio si celebra la Giornata Internazionale dell’Istruzione, un’occasione per riflettere sull’importanza della scuola e dell’apprendimento nel mondo di oggi. Ma perché è così importante parlarne, soprattutto per noi giovani? E cosa possiamo fare, concretamente, per migliorare la nostra vita e quella degli altri attraverso l’istruzione?
Spesso si pensa che l’istruzione sia solo una questione di voti e diplomi, ma è molto di più. Avere un’educazione significa poter accedere a migliori opportunità di lavoro, a una vita più sana, e persino a una società più giusta e pacifica. Pensaci: più le persone sono istruite, più comprendono l’importanza del dialogo, del rispetto e della tolleranza. Questi valori aiutano a costruire un mondo dove le differenze non dividono, ma arricchiscono.
L’UNESCO, in occasione della Giornata, riunisce a New York leader mondiali e educatori per discutere proprio di questo: come l’istruzione possa aiutarci a vivere in un mondo più pacifico. Non si tratta solo di imparare nozioni, ma di educarsi alla comprensione reciproca e al rispetto delle differenze.
Nel nostro Paese, c’è una sfida importante: la dispersione scolastica. L’assessore all’istruzione Francesca Gerosa ha espresso preoccupazione per quei ragazzi che hanno lasciato la scuola e non sono nemmeno coinvolti nel mondo del lavoro. Purtroppo, questo è un problema serio che non riguarda solo il futuro professionale di quei giovani, ma anche la loro capacità di vivere pienamente i propri diritti e doveri come cittadini.
La scuola, però, non deve essere vista solo come un obbligo. È un’opportunità per scoprire chi siamo, cosa ci appassiona, e come possiamo usare i nostri talenti per fare la differenza. La formazione, infatti, è la chiave per permettere a ciascuno di noi di trovare la propria strada e contribuire alla società.
Spesso ci chiediamo: cosa posso fare io per migliorare le cose? La verità è che ognuno di noi può fare tanto. Educare alla pace significa imparare a confrontarsi, a comprendere gli altri e a sviluppare buone pratiche che possano essere utili non solo a noi, ma anche alla nostra comunità. Con piccoli gesti possiamo contribuire a creare un ambiente più inclusivo, rispettoso e aperto al dialogo.
Questo significa non solo rispettare gli altri, ma anche cercare di migliorare noi stessi ogni giorno. La scuola ci offre gli strumenti per farlo, ma dipende da noi sfruttarli al meglio. Le azioni quotidiane, come studiare con impegno, aiutare un compagno in difficoltà, o partecipare ad attività che promuovono la pace e il rispetto, sono tutti modi per rendere il mondo un posto migliore.
Per chi ha lasciato la scuola, ci sono sempre possibilità per tornare sui propri passi. L’istruzione non ha scadenza, e la cosa bella è che possiamo imparare sempre, a qualsiasi età. Per questo è importante che le istituzioni continuino a lavorare per offrire soluzioni a chi si è allontanato dai banchi di scuola.
In conclusione, la Giornata Internazionale dell’Istruzione non è solo una data sul calendario, ma un richiamo per tutti noi, giovani e adulti, a valorizzare l’educazione come uno degli strumenti più potenti per costruire un futuro di pace, giustizia e opportunità.
Ognuno di noi, con le proprie scelte e azioni, può essere protagonista di questo cambiamento.