“Tutti cantano Sanremo”, o meglio, tutti i giovani cantano Sanremo. Sembra un’affermazione ovvia, eppure non lo è sempre stato. Il Festival della Canzone Italiana, che quest’anno raggiunge la sua 75esima edizione, è riuscito negli ultimi anni a rinnovarsi con una velocità sorprendente, trovando il suo posto in un mondo sempre più digitale, giovane e iperconnesso. Certo, il Festival ha un’anima “vintage” che resiste, ma sono ormai i giovani a dominare la scena.
Sanremo ha sempre avuto una posizione di dominio nel panorama musicale italiano, ma nelle ultime edizioni ha subito una rivoluzione sotto il profilo dell’intrattenimento e della comunicazione, diventando una vera e propria fucina di tendenze giovanili. Di fatto dal 2019 Amadeus ha saputo mescolare il vecchio con il nuovo, coinvolgendo un pubblico che, negli anni passati, sembrava distante anni luce dalla manifestazione.
L’edizione del 2024, vinta da Angelina Mango, ha visto oltre a lei la presenza di Ghali, Irama, Geolier, Mahmood e i BNKR44, artisti che hanno saputo portare a Sanremo sonorità fresche, moderne e in sintonia con i gusti del pubblico under 30, come certificato dai dati di ascolto sui social e sulle piattaforme di streaming che sono schizzati alle stelle.
A questo fenomeno si aggiunge la creazione di contenuti virali: Sanremo ha imparato a parlare il linguaggio dei social media, diventando una macchina di meme, commenti e discussioni che coinvolgono il pubblico in tempo reale. E poi c’è il FantaSanremo, una vera e propria rivoluzione culturale che ha portato il Festival a diventare un gioco, una gara parallela dove i fan scelgono i loro cantanti preferiti e scommettono su chi farà più bonus o malus. Questa iniziativa, nata come un gioco tra amici, è diventata un fenomeno di massa, alimentando ancor di più il coinvolgimento dei giovani.
Nonostante l’ingresso dei cantanti giovanissimi e l’approccio più social, alcuni aspetti di Sanremo restano abbastanza lontani dalle dinamiche del pubblico giovane. Il Festival rimane comunque tradizionale, con una forte impostazione televisiva e un ritmo che, a volte, può sembrare lento o troppo rigido. Inoltre ciò che forse manca è un maggiore spazio per la diversità musicale: mentre il pop, il rap e la trap hanno trovato più spazio, generi come il rock, l’elettronica e l’indie sono ancora sotto-rappresentati, e ciò rappresenta un punto dolente per un pubblico che ascolta e apprezza una varietà di suoni molto più ampia.
Sanremo ha trovato la formula giusta per catturare l’attenzione dei giovani, ma non basta solo il casting per renderlo un appuntamento interessante e intrattenente per tutti. L’intero format sta cambiando, ma ha ancora margini per crescere. Carlo Conti, che quest’anno sostituisce Amadeus, avrà il compito di confermare il trend giovanile, mantenendo il giusto equilibrio tra tradizione e modernità.
Sicuramente anche l’edizione di quest’anno promette spettacolo con la presenza tra tutti di Tony Effe e Fedez, protagonisti di un dissing negli scorsi mesi, e con il caso di gossip ancora più recente riguardante proprio Fedez e Achille Lauro, presente anche lui in gara. Nonostante i litigi la sfida rimane accesa e viva grazie alla presenza di Guè, Bresh, Rkomi, Gaia, Rose Villain, Olly, Clara e tanti altri, oltre ai prima citati.
Se Sanremo vuole restare rilevante per le nuove generazioni, dovrà continuare a evolversi. Ciò significa, per esempio, abbracciare maggiormente temi sociali e contemporanei, coinvolgere di più le giovani realtà musicali emergenti, e, soprattutto, fare spazio a una comunicazione ancora più diretta e inclusiva. Certo, non bisogna dimenticare che Sanremo è anche una vetrina per l’industria musicale e un importante trampolino di lancio per molti artisti, ma il Festival dovrà sempre più prendere coscienza del potere che i giovani hanno nel determinare cosa andrà in trend e cosa no.
In definitiva, se sei un giovane che si interessa di musica, Sanremo oggi non è più una manifestazione distante, ma è diventato un palcoscenico dove ascoltare la tua musica preferita, vedere gli artisti che ti piacciono e partecipare attivamente alla discussione tramite social. Ovviamente non è un format giovanile sotto tutti gli aspetti, ma sta facendo un ottimo lavoro nel rinnovarsi. La vera questione rimane capire se Sanremo riuscirà a mantenere il passo con i giovani, senza perdere la sua magia, ma a quanto pare, siamo sulla strada giusta.
E anche se non tutto è perfetto, alla fine “Tutti cantano Sanremo”, e forse non è mai stato così vero come ora.