Pensi che l’Italia sia un Paese con molte più problematiche dal punto di vista politico rispetto alle altre Nazioni europee? Forse dovresti dare un’occhiata a quello che sta succedendo in Gran Bretagna.
Da un recente sondaggio condotto nel Paese considerato la culla del sistema parlamentare è emerso un dato piuttosto preoccupante: più della metà degli appartenenti alla Generazione Z (di età compresa tra i 13 e 27 anni) vorrebbe un dittatore al governo e dunque accetterebbe un leader autoritario che guidi lo Stato. Ma tutto ciò rappresenta un fallimento per la democrazia?
Dichiarazioni come “Oggi il Regno Unito sarebbe un posto migliore se ci fosse un leader forte al potere, che non deve preoccuparsi di elezioni e Parlamento” sono considerate da alcuni come opinioni sconcertanti, ma non è l’unico fattore che preoccupa. Di fatto, un terzo dei giovani britannici sondati sostiene addirittura che sarebbe meglio che ci fosse l’esercito a guidare il Paese, e quasi la metà vorrebbe un cambiamento radicale della società, anche attraverso una rivoluzione.
Questo sentimento di insoddisfazione e sfiducia nelle istituzioni si contrappone al parere delle generazioni più anziane: fra gli over 55 solo l’8% vorrebbe una svolta autoritaria, come a dire che la democrazia è ormai una roba da vecchi.
“L’intero modo in cui è organizzata la nostra società deve essere radicalmente cambiato attraverso la rivoluzione” sono parole veramente forti, ma un dato curioso riguarda un sondaggio analogo realizzato nel 2019, il quale dava un esito ancora più allarmante per l’immagine della democrazia fra i giovani: in quel caso il 66% del campione era in favore di un leader forte.
Ma da dove nasce questa visione? Una possibile risposta si può trovare nel modo in cui i giovani si informano oggi, e qui non possiamo che evidenziare il rapporto critico tra Generazione Z e l’informazione tradizionale, con circa il 60% dei giovani che considera le notizie online condivise dagli amici credibili come gli articoli pubblicati dai media tradizionali, se non di più.
È altrettanto importante non ignorare il contesto e il periodo storico che stiamo vivendo, soprattutto considerando ciò che sta accadendo negli Stati Uniti: la rielezione di Trump e il cambiamento epocale che ne sta derivando potrebbe trovare terreno fertile anche nelle opinioni pubbliche europee, persino in quella britannica.
Questi dati sono senza dubbio sorprendenti e sollevano molte domande: i giovani vogliono davvero un sistema autoritario o stanno semplicemente esprimendo una frustrazione nei confronti della politica tradizionale? Le nuove generazioni stanno davvero perdendo interesse per la democrazia?
L’educazione, la politica e i media hanno un ruolo fondamentale nel contrastare idee di questo genere, e il fatto che siano tanto diffuse forse evidenzia una mancanza di attenzione su questi temi da parte delle istituzioni.
Il risultato di questi sondaggi rispecchia il sentimento generale di insoddisfazione verso le istituzioni, la politica tradizionale e di sfiducia nei media. Il desiderio di cambiamento radicale e l’idea di rivoluzione sono concetti forti, che emergono solo in fasi di criticità, quindi è lecito domandarsi cosa non sta andando.